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Giulia Verzeletti
Giulia Verzeletti

Cosa serve per partire con la Marketing Automation

SOMMARIO
7 Minuti

Sì, mi hai convinto! Partiamo con un’attività di Marketing Automation!
Cosa mi serve?

Questa è la domanda che le aziende si pongono più spesso quando decidono di avviare un progetto di Inbound Marketing e Marketing Automation.

Giustamente, affinché un progetto funzioni non basta pensare solo alla strategia… anzi!

L’execution è fondamentale per due motivi:

  • rende tangibili le attività programmate
  • permette di rielaborare la strategia

Perché sì, molto spesso le strategie sono da rielaborare ed è solo testando piccoli modelli facilmente operativizzabili che si può capire in fretta se si è sulla strada giusta o meno.

Vediamo insieme gli spunti utili nelle varie fasi operative di un progetto, partendo ovviamente dalle regole d’oro per la creazione di una strategia.

Creazione di una strategia rapida e testabile

Growth Hacking

Hai mai sentito parlare di Growth Hacking? Questo approccio è utilissimo per impostare la tua strategia di Inbound Marketing Automation.

Permette, infatti, di spezzettare le attività da svolgere creando degli MVP (Minimum Viable Product) facilmente testabili. Saranno solo i numeri a validare o a contestare la strategia impostata inizialmente.

Minimum Viable Product: cos’è?

Un MVP è un progetto sviluppato a sufficienza per permettere di essere testato.

Nel caso di Inbound Marketing Automation può essere composto da:

  • una landing page
  • campagne di advertising che portino traffico sulla landing page e inizino a inserire persone nel funnel
  • contenuti da veicolare agli utenti tramite diversi canali
  • un software che automatizzi la gestione del nurturing

Nel suo libro “Growth Hacker” Raffaele Gaito, tra i massimi esperti sul tema Growth Hacking, spiega la metodologia con queste parole:

“Nato tra i coworking della Silicon Valley, dove startup con poche risorse erano costrette a fare numeri da capogiro per convincere i loro investitori, il growth hacking ha pian piano invaso aziende di ogni tipo. (…) Ha portato all’interno di esse un approccio completamente nuovo al marketing, un approccio esclusivamente data-driven e basato al 100% su esperimenti”.

Raffaele Gaito, #GrowthHacker

Lean startup

Nel volume vengono evidenziati altri importanti concetti legati al Minimum Viable Product e soprattutto alla metodologia Lean Startup

“La metodologia Lean Startup è un approccio per il lancio di idee e progetti innovativi che ha l’obiettivo di ridurre tempi e costi. Per far ciò si basa su un ciclo rapido e continuo di tre step: build, realizza qualcosa di testabile il prima possibile; measure, misura com’è andato il test; learn, impara il più possibile e modifica il prodotto ricominciando da capo.

Raffaele Gaito, #GrowthHacker

Strategie semplici e veloci

La creazione di un MVP dev’essere il più rapida possibile per permettere di testarla con altrettanta rapidità.

Creare strategie eccessivamente complesse rischia di essere controproducente.

Difficilmente il pubblico reagisce agli stimoli esattamente come ci aspettiamo che faccia, perciò ha poco senso investire troppo tempo e troppe risorse nella creazione di un progetto che poi, una volta testato, potrebbe portare pochi risultati.

Ha molto più senso dare priorità alla velocità, sia implementativa che “risolutiva”.

Grazie ai dati diventa semplice capire dove intervenire e, affinché il progetto continui a funzionare, è fondamentale agire velocemente per modificare quello che non sta performando come dovrebbe e renderlo via via sempre migliore.

Una strategia facilmente testabile è, in primis, una strategia rapidamente operativizzabile.

Ti consiglio di leggere i due libri di Raffaele sul tema perché sono utilissimi a partire con il piede giusto.

Li trovi qui:

Cosa serve sapere, oltre al metodo da utilizzare, per creare una strategia?

Sicuramente è opportuno avere un’immagine precisa dell’azienda, del suo pubblico, degli strumenti che utilizza ma soprattutto degli obiettivi che si pone.

Non sempre, infatti, una strategia di Inbound e Automation parte dall’alto dell’imbuto.

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Se vuoi fare un ripasso dell’Inbound Marketing Funnel trovi un articolo di approfondimento qui:

A volte l’obiettivo di una strategia può essere una campagna di riattivazione del database, o un tentativo di up o cross-sell su clienti già esistenti.

Per questo motivo è importante dedicare tempo allo studio aziendale.

Impostazione tecnica del software di Marketing Automation

Quando si decide di rendere operativa una strategia di Inbound Marketing è necessario dotarsi di un software di Marketing Automation.

Nell’articolo dedicato ai software vediamo quali sono i moduli imprescindibili che un buon software di automation deve avere.

Ciò di cui avrai bisogno, oltre al software adatto, è una persona con buon background tecnico che sappia impostare tutte le attività.

Esistono infatti due macroaree in cui il supporto di un tecnico è fondamentale:

  • nell’integrazione del sito web e del gestionale con il software di Marketing Automation
  • nell’impostazione dei primi workflow

I software di Marketing Automation sono disegnati per essere semplici e intuitivi, perciò creare workflow base è semplice anche per chi non ha specifiche competenze tecniche.

Il mio consiglio è però quello di avere sempre a disposizione qualcuno con ampie competenze tecniche che possa intervenire in tutte quelle attività che richiedono una competenza più specifica.

Prendi in considerazione l’idea di affidarti a degli specialisti, soprattutto se stai muovendo i primi passi in questo ambito.

Il tuo coinvolgimento è fondamentale nella fase di sviluppo e implementazione, così come è consigliabile che la gestione tecnica sia seguita passo passo da professionisti in grado di fornirti conoscenze e strumenti per gestire in futuro il tuo progetto web in totale autonomia.

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Supporto per Landing Page e contenuti: grafica e UX/UI

Anche l’occhio vuole la sua parte!

No, non ce la faccio a dire solo che l’occhio vuole la sua parte.

La verità è che l’utente ha bisogno di vivere un’esperienza online semplice e lineare.

Se le cose non funzionano bene e non è indirizzato al compimento di un’azione, se ne andrà e probabilmente non tornerà indietro.

Perciò, sia che l’utente sia un nuovo visitatore, sia che faccia parte della schiera di vecchi clienti da vivacizzare, è importante prestare attenzione agli strumenti che utilizzerai per convertirlo.

In questo caso è importante avere il supporto di esperti di grafica e UX/UI.

UX e UI: definizione e differenza

La sigla UX sta per User Experience e la sigla UI sta per User Interface: insieme permettono all’utente di sviluppare esperienze e opinioni positive, anche legate all’attaccamento emotivo, nei confronti di un’azienda.

Cosa differenzia queste due discipline?

Potremmo dire che collaborano un po’ come Inbound Marketing e Marketing Automation, nel senso che la User Experience si dedica a studiare il pubblico, le sue azioni e reazioni e i modi migliori per fluidificare le esperienze, mentre la User Interface coinvolge la parte più operativa e di design ed è quindi il prodotto finale che si vede quando si naviga un sito o una landing page.

Ti linko l’articolo di Simona, UX Designer, che spiega benissimo in cosa consiste la UX:

Pianificazione e produzione di contenuti

Come riempire le email previste dalla strategia? Come creare i pdf, i video, le landing page senza… il contenuto?

I contenuti sono fondamentali per rendere operativa la strategia: compongono le pagine di atterraggio, le email, gli sms, qualsiasi mezzo sia stato scelto per comunicare con l’utente.

E se la produzione di contenuti è importante, ancora di più lo è la pianificazione.

Sempre in ottica di rendere operativa una strategia il prima possibile, è necessario che i contenuti da produrre siano inseriti in un piano di lavoro coerente, per controllare che il racconto fili.

Per aiutarti a scrivere contenuti in una forma appropriata per il blog, le email e le landing page puoi avvalerti della collaborazione di un esperto di Content Marketing.

Advertising: portare traffico

Un’altra importantissima fetta delle competenze che servono per rendere operativo un progetto di Inbound Marketing Automation è sicuramente quella legata alla gestione delle attività di advertising online.

Avrai bisogno di una risorsa in grado di impostare campagne su:

  • Google
  • Facebook/Instagram
  • LinkedIN

Ovviamente ho elencato i principali canali che possono essere utili in base ai progetti gestiti fino ad oggi, però le piattaforme che mettono a disposizione l’advertising sono molte di più.

Un esperto di campagne può aiutarti in diversi modi: selezionando il giusto target per gli annunci sulla base di quanto studiato inizialmente della strategia, impostando tipologie di annunci adatti al raggiungimento dello scopo e il budget da destinare e, soprattutto, analizzando i risultati ottenuti.

Le campagne di advertising necessitano di un importante lavoro di ottimizzazione continua: ci agganciamo quindi all’ultima parte delle competenze necessarie per il progetto, ovvero quella di analisi delle performance.

Analisi delle performance

Quando parliamo di analisi dei dati è fondamentale, anche in questo caso, individuare poche metriche da tenere sotto controllo.

Avere troppi dati a disposizione equivale ad avere confusione.

In sostanza, in base alla strategia impostata in fase iniziale, esistono alcuni KPI strategici da monitorare costantemente affinché sia chiaro sin da subito se si sta procedendo nella direzione giusta oppure no.

Qualche esempio di KPI? Lead generati, se l’obiettivo dell’MVP è la lead generation. Ma anche quanti lead diventano clienti e in quanto tempo.

Oppure, se l’MVP è dedicato al miglioramento del Lead Nurturing, è utile monitorare se il tempo in cui gli utenti decidono di acquistare diminuisce con il potenziamento delle informazioni.

Consulente Privacy per la GDPR

Le attività Inbound prevedono di fare Lead Generation, e come abbiamo visto la Marketing Automation permette di profilare i contatti e fornire a ognuno un’esperienza specifica.

Ciò significa che devi fare attenzione al modo in cui utilizzi i dati dei tuoi utenti e, soprattutto, permettere loro di scegliere in che misura vogliono essere profilati e quali comunicazioni vogliono ricevere.

Non solo: anche il luogo in cui salvi i dati e le finalità di questi salvataggi devono essere comunicati in trasparenza.

Una volta stabilite le attività che vuoi svolgere (lead generation, form contatti, numero di dati richiesti, comunicazioni, utilizzo della profilazione) è importante che tu ti rivolga a un consulente privacy che insieme a te studierà le opzioni per il trattamento dei dati e ti aiuterà ad avere tutti gli strumenti in regola.

Esiste anche un sito, Iubenda, che ti guida nella stesura delle informative: https://www.iubenda.com/it/.

L’importanza della sinergia

Quando si pensa a un progetto di questo tipo è semplice, e forse anche utile, ragionare in termini di competenze e reparti specializzati.

Quale può essere il rischio di concentrarsi eccessivamente sulle singole competenze e sui singoli task? Che si perda poi la visione d’insieme.

Lavorare in team è fondamentale per la buona riuscita del progetto!

teamwork

Per questo è importante che questi requisiti siano soddisfatti:

  • la strategia dev’essere chiara a tutti e il brief operativo deve contenere le informazioni necessarie
  • la strategia dev’essere operativizzabile senza intoppi
  • le persone coinvolte devono lavorare nella stessa direzione
  • i numeri devono guidare le scelte strategiche

Il tuo ruolo attivo

Non esiste strategia vincente senza il supporto di una o più persone interne all’azienda che istruiscano i professionisti del settore.

Ogni professionista da me elencato può aiutarti e guidarti nella definizione e impostazione della tua strategia mettendo a tua disposizione professionalità ed esperienza pregressa, tuttavia nulla di tutto ciò ha senso senza un supporto e un monitoraggio costante da parte tua.

Perciò, anche se deciderai di farti dare una mano in uno o più ambiti, ricorda che dovrai sempre considerare di dedicare del tempo ai tuoi sforzi marketing, sia in fase di definizione del piano strategico, sia in fase di valutazione risultati ed eventuale cambio di rotta. 

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